Le ispezioni regolari degli impianti elettrici sono fondamentali per assicurare la sicurezza e l’efficienza energetica degli edifici. In particolare, le verifiche degli impianti elettrici permettono di identificare e risolvere tempestivamente eventuali anomalie o malfunzionamenti, riducendo così il rischio di guasti o incidenti.
La normativa vigente stabilisce che gli impianti elettrici devono essere progettati, realizzati e mantenuti secondo criteri di sicurezza specifici. Oltre alla corretta installazione, gli impianti elettrici devono essere soggetti a controlli per garantire la sicurezza continua degli utilizzatori.
In questo articolo passeremo in rassegna i tipi di verifica impianto elettrico e le caratteristiche di ogni controllo, per comprendere meglio quali adempimenti effettuare per essere sempre a norma.
Indice
Normativa di riferimento per le verifiche impianti elettrici
La normativa in tema di controlli impianto elettrico è molto varia. Prima di tutto, L’art. 86 del D.Lgs. 81/08 prescrive che il datore di lavoro deve assicurare che gli impianti elettrici e i sistemi di protezione contro i fulmini, così come anche le cabine MT BT, siano sottoposti a verifiche periodiche secondo le norme di buona tecnica e la normativa vigente, per valutarne lo stato di conservazione e l’efficienza ai fini della sicurezza.
Oltre al D.Lgs. 81/08, le principali norme che regolano verifiche impianti elettrici sono la norma CEI 64-8 e la guida CEI-ISPESL 64-14. Queste verifiche, che includono procedure di controllo impianto elettrico e verifiche elettriche, sono necessarie sia all’inizio della vita dell’impianto sia in seguito, mediante controlli effettuati a intervalli regolari.
Un aspetto fondamentale è quello della certificazione impianto elettrico: a norma del DM 37/08, gli installatori che devono effettuare l’installazione di impianti elettrici, nella dichiarazione di conformità devono indicare le verifiche elettriche eseguite.
A breve affronteremo l’argomento in modo più dettagliato. Diciamo subito, però, che non stiamo parlando delle verifiche messa a terra previste dal DPR 462/01. Queste ultime sono invece dei controlli periodici dell’impianto di terra, che si eseguono come la verifica scariche atmosferiche, da parte di Organismi Abilitati dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy), come Quattroseidue Srls.
Le verifiche ai sensi del DPR 462 devono essere eseguite periodicamente con determinati criteri a garanzia di conformità e sicurezza dell’impianto. Per chiedere un preventivo, una consulenza gratuita o semplici informazioni puoi contattare Quattroseidue compilando questo modulo.
Tipologie di verifiche impianto elettrico
Le verifiche dell’impianto elettrico possono essere classificate in base alla loro finalità:
- Verifiche della Sicurezza: mirano a garantire che il livello di rischio legato all’utilizzo dell’impianto sia accettabile.
- Verifiche della Funzionalità: assicurano che l’impianto sia tecnicamente valido e facilmente utilizzabile.
- Collaudo: conferma che l’impianto realizzato corrisponda a quanto concordato.
Le verifiche possono distinguersi anche in base al momento in cui vengono eseguite. In questi termini si distinguono nelle seguenti:
- Verifica Iniziale: si tratta di quella eseguita prima della messa in servizio dell’impianto.
- Verifica Periodica: è il controllo successivo alla verifica iniziale e serve ad assicurare che i requisiti tecnici iniziali siano ancora soddisfatti.
- Verifica Straordinaria: è un particolare tipo di verifica impianti necessario in caso di modifiche o ampliamenti sostanziali dell’impianto.
Come si svolge una verifica impianto elettrico
Per ogni verifica, è indispensabile partire da un sopralluogo utile a verificare lo stato dell’impianto. Si passa quindi all’esame della documentazione necessaria per la particolare tipologia di impianto elettrico. Prima di valutare ogni aspetto, infatti, i soggetti chiamati ad effettuare il controllo dovranno avere a disposizione i dati caratteristici dell’impianto e della fornitura.
A tal fine sarà necessario comunicare il numero di fornitura di energia elettrica, la potenza contrattuale disponibile, la tensione nominale di alimentazione, e tutta una serie di dati utili all’identificazione dell’impianto per valutare il rischio di folgorazione o il maggior rischio in caso di incendio.
La documentazione dovrà essere poi corredata dal progetto dello schema impianto elettrico da sottoporre a verifica: schemi quadri elettrici, schemi a blocchi, elaborati grafici planimetrici, manuali d’uso. Il tutto è funzionale all’esecuzione della verifica elettrica: nel caso in cui la documentazione si rivelasse inidonea, sarà necessario predisporre tutto quello che è necessario prima dell’avvio della verifica.
Valutato ogni aspetto, le verifiche sugli impianti elettrici si compongono di due fasi:
- esame a vista
- prove
L’esame a vista è la prima operazione del controllo: precede le prove e serve a controllare la conformità dei componenti elettrici alla normativa di sicurezza. Questo tipo di esame si distingue in due diverse opzioni. Vi è un esame a vista ordinario, che consiste in una normale ispezione senza attrezzi particolari e serve a rilevare difetti dei componenti elettrici visibili. Esiste poi un esame a vista approfondito, che si svolge solo in casi particolari, e serve ad esempio quando deve essere valutato lo stato di conservazione dell’impianto o le condizioni ambientali. Questo esame si rivela utile quando è necessario ricercare difetti non proprio visibili a prima vista.
La seconda fase delle verifiche impianti elettrici è quella della prova. Consiste nello svolgimento di misurazioni sugli impianti attraverso gli strumenti necessari, tra cui la misura resistenza di terra. Si tratta dell’operazione più importante: i valori che risultano dalla misurazione dovranno essere conformi alle norme di sicurezza.
Verifiche impianti elettrici: procedura e documentazione
Una volta effettuata la verifica vera e propria, il verificatore consegnerà un verbale in cui si trovano descritte sia la situazione riscontrata sia il rapporto delle prove e dei relativi risultati. La manutenzione degli impianti elettrici richiede dunque la verbalizzazione di tutte le operazioni compiute.
Ogni verbale deve includere alcune informazioni indispensabili:
- Data della verifica e nome del verificatore
- Identificazione dell’impianto e descrizione della sua configurazione
- Dati caratteristici dell’impianto
- Tipologia di verifica effettuata (iniziale, periodica, collaudo)
- Documentazione disponibile ai fini della verifica
- Prove e verifiche effettuate
- Tempo impiegato
- Esito della verifica
- Descrizione delle eventuali non conformità
Controlli specifici per la sicurezza e la funzionalità
Le verifiche includono controlli specifici su vari aspetti degli impianti elettrici, tra cui:
- Protezione contro gli effetti termici e l’incendio: rientrano tra questi, la verifica della temperatura dei componenti accessibili e delle misure adottate per ridurre i rischi di incendio.
- Installazione dei dispositivi di sezionamento e comando: accertamento della corretta installazione e funzionamento dei dispositivi.
- Scelta e installazione dei componenti elettrici: verifica della conformità dei componenti installati rispetto ai requisiti di sicurezza e funzionalità.
- Identificazione dei circuiti e dei dispositivi di protezione: questo tipo di controllo impianti elettrici include operazioni come l’esame a vista e prova di polarità per assicurare la corretta identificazione dell’impianto.
- Accessibilità per interventi operativi e di manutenzione: controllo della facilità di accesso ai componenti per la manutenzione.
- Verifiche di condutture e connessioni: esame e misura della resistenza di isolamento per garantire la sicurezza delle condutture.
Verifiche in ambienti e applicazioni particolari
Gli impianti situati in ambienti con rischio elettrico elevato richiedono verifiche specifiche. Tra questi ambienti ci sono luoghi a maggior rischio di incendio come stazioni e cabine elettriche, piscine, saune, luoghi con pericolo di esplosione, cantieri, locali adibiti a centro medico.
In tutti questi casi, ovviamente, verifiche impianti elettrici devono essere eseguite tenendo conto delle particolarità di ciascun tipo di impianto, seguendo le linee guida della norma CEI 64-14. Esattamente quello che accade nel caso di messa a terra ponteggi, che per il loro alto rischio elettrico sono soggetti a disposizioni particolari.
È agevole in tutti questi casi scorgere evidenti analogie con la normativa dettata dal DPR 462 01 in materia di messa a terra dell’impianto elettrico. Il decreto assegna proprio a questi luoghi una diversa periodicità delle verifiche periodiche, per garantire la sicurezza dei luoghi che, proprio perché a maggior rischio, richiedono controlli più frequenti.
Le verifiche impianti elettrici, inclusi i controlli impianti elettrici e le verifiche periodiche sulla messa a terra condominiale, sono essenziali per garantire la sicurezza e la funzionalità degli impianti nel tempo. Rispettare la normativa vigente e seguire le procedure di verifica impianto elettrico è fondamentale per prevenire incidenti e mantenere gli impianti in condizioni ottimali.
Per quanto riguarda le verifiche periodiche a norma del DPR 462/01, puoi rivolgerti direttamente a Quattroseidue Srls che saprà fornirti tutte le indicazioni utili per avviare la tua verifica.
Cosa prevede la manutenzione ordinaria degli impianti elettrici?
La manutenzione ordinaria degli impianti elettrici è un insieme di interventi volti a garantire il corretto funzionamento e la sicurezza degli impianti stessi. Essa comprende una serie di verifiche e controlli, tra cui:
Verifica delle apparecchiature elettriche: verifica del corretto funzionamento di prese, interruttori, quadri elettrici e altri componenti dell’impianto.
Verifica dei conduttori: verifica dello stato di isolamento e usura dei cavi elettrici.
Verifica degli impianti di messa a terra: verifica del corretto funzionamento dell’impianto di messa a terra, che ha lo scopo di proteggere le persone dalle scariche elettriche.
Verifica dei dispositivi di protezione: verifica del corretto funzionamento dei dispositivi di protezione, come i fusibili e gli interruttori differenziali.
Pulizia degli impianti: pulizia dei componenti dell’impianto dalla polvere e dallo sporco.
Cosa serve per certificare un impianto elettrico?
Per certificare un impianto elettrico è necessario che esso sia conforme alle normative vigenti, in particolare alla norma CEI 64-8. La certificazione viene rilasciata da un tecnico abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico, che deve redigere una “Dichiarazione di conformità”.
Per ottenere la certificazione è necessario che l’impianto sia stato realizzato da un installatore abilitato e che siano stati utilizzati materiali certificati. Inoltre, è necessario che l’impianto sia sottoposto a una serie di verifiche e controlli, tra cui:
Verifica del progetto: verifica che il progetto dell’impianto sia conforme alle normative vigenti.
Verifica dei materiali: verifica che i materiali utilizzati siano certificati.
Verifica dell’esecuzione: verifica che l’impianto sia stato realizzato a regola d’arte.
Verifica delle prove: verifica che l’impianto superi una serie di prove, tra cui la prova di isolamento e la prova di continuità.
Come si svolge la verifica di un impianto elettrico?
La verifica di un impianto elettrico si svolge in diverse fasi, tra cui:
Sopralluogo: il tecnico effettua un sopralluogo dell’immobile per verificare lo stato dell’impianto elettrico.
Verifiche documentali: il tecnico verifica la presenza della documentazione obbligatoria dell’impianto, come il progetto, la dichiarazione di conformità e il libretto di impianto.
Verifiche strumentali: il tecnico effettua una serie di verifiche strumentali sull’impianto, tra cui la prova di isolamento, la prova di continuità e la prova di funzionamento dei dispositivi di protezione.
Redazione del rapporto di verifica: il tecnico redige un rapporto di verifica in cui vengono descritti i risultati delle verifiche effettuate.
Lascia un commento