Il DPR 462 01 rappresenta un punto di riferimento essenziale per la sicurezza degli impianti elettrici e concentra l’attenzione sui rischi legati ad essi, stabilendo norme severe per la verifica e manutenzione dei dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
In questa guida, esploreremo gli obblighi dei soggetti interessati dal DPR 462 del 22 ottobre 2001, come datori di lavoro e lavoratori ma anche amministratori di condominio. Analizzeremo quindi i compiti degli organi di vigilanza e le possibili sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme.
Forniremo infine consigli pratici per garantire l’adeguamento agli elevati standard richiesti dal decreto, con un focus particolare sulla messa a terra DPR 462 per permetterti di conoscere tutte le caratteristiche di questa attività. Se invece stai cercando un preventivo o una consulenza, sei nel posto giusto: Quattroseidue Srl, uno dei pochi Organismi abilitati in Italia allo svolgimento delle verifiche periodiche, può fornirti gratuitamente tutte le informazioni utili per la tua impresa.
Indice
Cos’è il DPR 462 01?
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, 8 gennaio 2002 n. 6, il Decreto Presidente della Repubblica 22/10/2001 n. 462 è intitolato “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”.
Già il titolo permette di comprendere il contenuto e soprattutto l’importanza della normativa dettata dal DPR 462 01, che si pone come un vero e proprio regolamento per la sicurezza degli impianti elettrici. L’obiettivo del decreto è quello di semplificare i procedimenti che mirano a tutelare dal rischio elettrico e più precisamente:
- installazioni;
- dispositivi di protezione contro le scariche elettriche;
- impianti elettrici di messa a terra;
- impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione collocati nei luoghi di lavoro.
DPR 462 del 2001: cosa prevede
La struttura del DPR 462 01 è piuttosto semplice: in appena 10 articoli divisi su 5 capi ne sono definiti gli ambito di applicazione e tutte le norme in materia di impianti elettrici.
Forniamo di seguito un riepilogo dei tratti salienti della normativa:
- Definizione e scopo del decreto: Il DPR n 462 del 22 ottobre 2001 stabilisce i criteri per la sicurezza degli impianti elettrici, mirando a prevenire incidenti legati a guasti elettrici e a proteggere la salute dei lavoratori.
- Campi di applicazione: Il decreto si applica a tutte le strutture che dispongono di impianti elettrici, inclusi gli ambienti industriali, commerciali e residenziali dove siano presenti lavorazioni o servizi.
- Principi ispiratori: Basato sul principio della prevenzione, il DPR 462 del 2001 aggiornato impone la verifica periodica degli impianti di messa a terra per assicurare continuità di protezione e sicurezza.
Nel rimandare al testo completo del DPR 462 del 2001 pdf, disponibile a questo link, la novità di maggiore rilievo della normativa consiste nella previsione non solo di controlli al momento delle installazioni, come avveniva prima, ma è proprio di verifiche periodiche obbligatorie che garantiscono la sicurezza degli impianti elettrici anche a distanza di molti anni.
Come si può facilmente notare dalle disposizioni del decreto, la scelta che ha portato alla normativa è stata quella di estendere al massimo la protezione dal rischio elettrico. Completa il quadro normativo l’istituzione di una serie di obblighi a carico dei soggetti che devono garantire la sicurezza della messa a terra dell’impianto elettrico, che vanno, appunto, dal momento dell’installazione ai controlli periodici.
Obblighi del datore di lavoro
Il primo dei soggetti tenuti ad effettuare le operazioni disciplinate dal DPR 462 01 è il datore di lavoro, che è sottoposto a numerose norme per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e, in primis, è soggetto al rispetto del Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/2008, Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ma cosa deve fare il datore di lavoro per essere in regola? In linea di massima gli obblighi che incombono sul titolare di un’impresa con almeno un dipendente possono riassumersi nelle seguenti operazioni:
- Valutazione dei rischi: il datore di lavoro deve identificare i pericoli associati agli impianti elettrici in ogni area di lavoro.
- Elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR): deve redigere un documento che riporti tutte le informazioni relative ai rischi e alle misure di prevenzione adottate.
- Misure di prevenzione e protezione: il datore di lavoro deve implementare sistemi di sicurezza adeguati e manutenzione regolare mediante verifiche degli impianti elettrici.
- Formazione e informazione dei lavoratori: ancora, deve formare continuamente i lavoratori sui rischi elettrici e sulle pratiche di sicurezza corrette.
- Sorveglianza sanitaria, Gestione delle emergenze, Designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione: assume ulteriori obbligazioni volte a rafforzare la sicurezza generale.
DPR 462 01: cosa deve fare il datore di lavoro
Nell’ambito del Testo Unico 81/08, tra gli obblighi del datore di lavoro vi è quello di provvedere affinché “i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori” (art. 64 comma 1 lett. c), D.Lgs. n. 81/08).
L’obbligo si raccorda con la disciplina sulla sicurezza degli impianti elettrici delineata nel DPR 462 01. Anzitutto, l’art. 2 dispone che “La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall’installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente”.
Dunque, il primo degli obblighi del datore di lavoro è quello di richiedere la dichiarazione di conformità dall’installatore, una certificazione impianto elettrico a garanzia che l’impianto sia stato realizzato a regola d’arte. Lo stesso art. 2 precisa che la dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell’impianto.
Inoltre, nell’ambito delle verifiche periodiche andranno effettuate tutte le misurazioni del caso, tra cui, in primis, misura resistenza di terra e verifiche strumentali degli interruttori differenziali e delle altre componenti dell’impianto elettrico.
Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, il datore di lavoro dovrà inviare la dichiarazione di conformità all’ISPESL ed all’ASL o all’ARPA territorialmente competenti.
Nel prevedere gli obblighi del datore di lavoro, il DPR 462 del 22 ottobre 2001 non si ferma al momento della installazione dell’impianto, ma dispone l’obbligo di verifica periodica della messa a terra, ma anche la verifica scariche atmosferiche, per garantire costantemente adeguati livelli di sicurezza.
Per quanto riguarda le verifiche messa a terra, l’art. 4 DPR 462 01 dispone che il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell’impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni. Questo, però, non vale per gli impianti installati in cantieri (si pensi alla messa a terra ponteggi), per le verifiche periodiche locali adibiti ad uso medico e per gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio come le cabine MT BT, per i quali la periodicità è biennale.
In questi casi, dunque, sarà importante ricordare che le scadenze sono molto più serrate rispetto a quelle ordinarie pari a 5 anni.
Amministratore di condominio e DPR 462 01
Gli obblighi che abbiamo appena riportato non investono solo il datore di lavoro. Anche l’amministratore di condominio deve rispettare il DPR 462 01.
Su questo argomento bisogna fare una precisazione. Il testo del Decreto non prevede espressamente questo tipo di obbligo, ma include necessariamente anche la messa a terra condominiale, trattandosi di disciplina che riguarda la sicurezza negli ambienti di lavoro,
Come chiarito dal Ministero delle attività produttive (che oggi assume il nome di Ministero delle Imprese e del Made in Italy) con le note Prot. 10723 del 25/04/2005 e Prot. 19561 del 05/04/2005, il condominio è a tutti gli effetti di legge un luogo ove si svolge attività lavorativa. Anche in assenza di rapporti di lavoro stabili come il portierato, il condominio è pur sempre interessato, sia pure temporaneamente, da servizi di vario tipo (es. pulizia, manutenzione, ecc…).
Pertanto, eventuali incidenti dovuti al malfunzionamento dell’impianto elettrico sono sempre imputabili all’amministratore, il quale dovrebbe dimostrare di aver fatto il possibile per evitare l’accaduto. In questi termini, il normale svolgimento delle verifiche periodiche dell’impianto di messa a terra potrebbe rappresentare una prova liberatoria.
Obblighi del lavoratore
La normativa in materia di sicurezza non impone obblighi solo al datore di lavoro. Anche il lavoratore, infatti, è tenuto ad adottare tutte le precauzioni utili a fronteggiare il rischio elettrico. Questa peraltro non è una novità del nostro DPR 462 01, ma è un dato facilmente ricavabile dal Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08) e dall’insieme delle regole dettate su questo argomento.
In linea generale, il lavoratore deve:
- Rispettare le norme di sicurezza e usare correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI): sono fondamentali per la protezione personale e collettiva.
- Segnalare pericoli e difetti: un intervento immediato può prevenire problemi dovuti all’incuria.
- Collaborare con il datore di lavoro e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione: sono contributi essenziali a cui ogni lavoratore è tenuto e fanno parte della cultura della sicurezza in azienda.
Compiti degli organi di vigilanza
Ci sono infine altri soggetti che rivestono ruoli e compiti indispensabili per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e, dunque, anche il rispetto del DPR 462 01.
ASL e Ispettorato del lavoro hanno compiti di sorveglianza e controllo del rispetto delle normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per garantire l’osservanza delle leggi, questi organismi hanno a disposizione alcuni strumenti: assumono poteri di accesso e controllo, sono preposti al rilascio di autorizzazioni e certificazioni e svolgono un ruolo nel caso di imposizione delle sanzioni.
Per quello che qui ci interessa, Nell’ambito della normativa del DPR 462 01, i soggetti che assumono ruoli attivi sono anzitutto l’ISPESL, ASL e ARPA territorialmente competenti. A questi enti, anzitutto, il datore di lavoro deve inviare la dichiarazione di conformità al momento della messa in esercizio degli impianti elettrici.
Nel caso delle verifiche periodiche obbligatorie, il datore può rivolgersi agli organismi certificati dal Ministero dello Sviluppo Economico, oltre che all’ASL o all’ARPA. Questi organismi, effettuata la verifica, rilasciano il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza.
DPR 462 01: sanzioni
La disciplina dettata dal DPR 462 01 è obbligatoria. Ognuno degli adempimenti sopra riportati è necessario per la sicurezza e impone una grande attenzione. Ma cosa accade se queste regole non vengono rispettate?
In caso di inosservanza delle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro, sono previste sanzioni amministrative e penali che possono includere multe significative e, nei casi più gravi, pene detentive.
Il testo del DPR 462 del 2001 non prevede sanzioni, ma ha l’aspetto di un regolamento, con le varie previsioni di obblighi in capo al datore di lavoro. Non bisogna dimenticare, però, l’obbligo sopra riportato disposto dall’art. 64 del D.Lgs. 81/08 (TU sicurezza lavoro), secondo cui il datore di lavoro provvede affinché “c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori”.
La violazione di questa norma è prevista dall’art. 68 comma 1 lett. b) del Testo Unico 81/08, che punisce penalmente il datore di lavoro: “con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.423,83 a 6.834,44 euro per la violazione degli articoli 64, comma 1, e 65, commi 1 e 2″.
A proposito dei soggetti che possono eseguire le verifiche previste dal DPR 462/01, anche la scelta dell’impresa verificatrice è determinante. Le verifiche degli impianti, infatti, possono essere effettuate solo dagli Organismi abilitati dal Ministero delle Attività Produttive sulla base della normativa tecnica Europea UNI CEI o, in alternativa, dalle Asl o dall’Arpa.
Attenzione: non sono considerate valide le verifiche effettuate da professionisti o imprese installatrici. Rimane responsabile ai sensi dell’art. 2 del d.P.R. 22 ottobre 2001, n. 462, il datore di lavoro che, essendo tenuto all’osservanza degli obblighi in materia d’impianti elettrici di messa a terra, faccia eseguire la verifica ad un soggetto non abilitato.
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Sezione | Dettagli |
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Definizione e scopo del DPR | Il DPR 462/01 stabilisce norme per la sicurezza degli impianti elettrici, includendo la prevenzione di incidenti e la protezione della salute dei lavoratori attraverso la verifica e manutenzione di dispositivi di messa a terra e impianti pericolosi. |
Ambito di applicazione | Applicabile a tutte le strutture con impianti elettrici, sia in ambienti industriali che commerciali e residenziali. |
Principi ispiratori | Basato sulla prevenzione, impone verifiche periodiche degli impianti di messa a terra per garantire la sicurezza continua. |
Obblighi del datore di lavoro | Secondo il D.Lgs. 81/08, deve valutare i rischi, redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), implementare misure di prevenzione e protezione, e formare i lavoratori. Per il DPR 462/01 richiede la dichiarazione di conformità all’installazione e la verifica periodica degli impianti ogni 2 o 5 anni. |
Obblighi dell’amministratore di condominio | Anche gli amministratori di condominio sono responsabili per la sicurezza degli impianti elettrici: devono garantire la messa a terra e la conformità agli standard di sicurezza. |
Obblighi del lavoratore | I lavoratori devono rispettare le norme di sicurezza, usare i DPI correttamente, segnalare pericoli e collaborare con i responsabili della sicurezza. |
Verifiche e sanzioni | Le verifiche degli impianti di messa a terra devono essere eseguite periodicamente. Il mancato rispetto delle norme può portare a sanzioni amministrative o penali. L’art. 68 del Testo Unico n. 81/08 punisce il datore di lavoro con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.423,83 231 a 6.834,44 231 euro per la violazione dell’art. 64, comma 1, che include la regolare manutenzione tecnica dei luoghi di lavoro e degli impianti. |
Consigli pratici | Si consiglia l’utilizzo di consulenti professionisti per la conformità agli standard di sicurezza e la collaborazione attiva con gli organi di vigilanza. |
Consigli pratici
Delineata nel dettaglio la disciplina, per assicurarti che la tua azienda o il condominio sia conforme al DPR 462 del 22 ottobre 2001, è necessario decidere di affidarti a professionisti nel campo della sicurezza che siano allo stesso tempo Organismi certificati dal Ministero dello Sviluppo Economico, come Quattroseidue Srl.
L’organismo offre consulenze e servizi di verifica per garantire che ogni aspetto della tua infrastruttura rispetti le normative vigenti. Partecipare a corsi di formazione specifici, mantenere aggiornati i documenti sulla sicurezza e collaborare attivamente con gli organi di vigilanza, sono passaggi essenziali per una gestione efficace della sicurezza sul lavoro.
In definitiva, possiamo dire che in poche disposizioni bene organizzate il DPR 462 01 rappresenta un pilastro per la sicurezza nei luoghi di lavoro, essenziale per prevenire infortuni e malattie professionali. Assicurare il rispetto delle normative, dalla fase della predisposizione dello schema impianto elettrico alle verifiche periodiche, non solo migliora la sicurezza ma promuove anche una cultura del lavoro responsabile e informato.
A chi spetta la verifica periodica degli impianti elettrici ai sensi del DPR 462/01?
La verifica periodica degli impianti elettrici ai sensi del DPR 462/01 deve essere eseguita da un organismo abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico, oppure dalle ASL o ARPA territorialmente competenti. Il datore di lavoro è tenuto a far eseguire le verifiche periodiche con le seguenti frequenze:
– ogni due anni per gli impianti elettrici installati in cantieri, locali adibiti ad uso medico o ambienti a maggior rischio in caso di incendio.
– ogni cinque anni per gli altri impianti elettrici.
Quali sono le sanzioni per il mancato rispetto del DPR 462/01?
Le sanzioni al datore di lavoro per il mancato rispetto delle norme di sicurezza, tra cui quelle previste dal DPR 462/01, sono stabilite nel Testo Unico D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, la normativa che disciplina la sicurezza sul lavoro. Possono essere di tipo:
– Amministrativo, con importi variabili a seconda della gravità della violazione.
– Penale: l’art. 68 del Testo Unico n. 81/08 punisce il datore di lavoro con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.423,83 231 a 6.834,44 231 euro per la violazione dell’art. 64, comma 1, che include la regolare manutenzione tecnica dei luoghi di lavoro e degli impianti.
Cosa fare se si riscontra un’irregolarità durante una verifica periodica degli impianti elettrici?
Se durante una verifica periodica degli impianti elettrici viene riscontrata un’irregolarità, il verbale di verifica indicherà le non conformità riscontrate e i termini entro cui il datore di lavoro è tenuto a provvedere alla loro risoluzione. Il datore di lavoro dovrà quindi:
– Eliminare le non conformità riscontrate.
– Fare eseguire una nuova verifica periodica degli impianti elettrici a seguito dell’eliminazione delle non conformità.
– Trasmettere all’organismo di vigilanza che ha effettuato la verifica una copia del verbale di verifica con l’annotazione delle azioni intraprese per eliminare le non conformità.
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